Lontani ma Vicini |  Rubrica a cura dei ragazzi dell’Istituto Sant’Apollinare durante il periodo del coronavirus

Sambataro Giacomo
Liceo Classico

La mia vita col coronavirus

In questo periodo il mondo sta vivendo una crisi causata dal coronavirus.
E’ un virus che fa ammalare le persone e nei casi peggiori le uccide.
Questo virus si è diffuso velocemente dalla Cina ed è arrivato praticamente in tutti i continenti nel giro di un paio di mesi.
Nel nostro paese la situazione è grave e infatti sono state adottate delle restrizioni con lo scopo di arginare il contagio. In ogni paese e città d’Italia le strade sono deserte e tutti i posti di ritrovo come centro-commerciali, cinema, bar, ristoranti sono chiusi tranne i supermercati e le farmacie; sono chiusi luoghi di lavoro, fabbriche, uffici, scuole.
Il covid-19 non risparmia nessuno, ha colpito tantissime persone come i medici e infermieri che in questo momento stanno lottando in prima linea, si stanno giocando la vita per mantenere in salute noi cittadini.
Anche la mia famiglia ed io siamo chiusi dentro casa con il telegiornale sempre acceso sperando di ascoltare buone notizie. Ormai vivo la mia giornata in modo sedentario e come un “recluso”: non posso uscire, fare sport o andare al cinema, incontrare gli amici, frequentare la scuola, tutte attività che prima mi occupavano, rendendomi felice.
La mattina, fino all’ora di pranzo, frequento le lezioni con i miei compagni di classe e i professori attraverso la didattica a distanza, così andiamo avanti con le lezioni evitando di rimanere indietro con i programmi di studio.
Nel pomeriggio esco in terrazza e scarico un po’ la tensione tirando calci al pallone; se mi affaccio, vedo strade deserte che mi intristiscono, due o tre persone che fanno la fila per la spesa e qualcuno che si mette a sedere sui balconi del palazzo di fronte.
Vedere deserte le nostre belle città italiane, grandi e piccole, che ogni anno sono piene di turisti provenienti da tutto il mondo, mi rende triste.
Non ci sono più gli anziani che conversano sulle panchine, non ci sono più i bambini che giocano al parco e le piazze sono deserte.
Il nostro paese però, nonostante tutto, si sta abbellendo ancora dei fiori colorati che stanno sbocciando poiché, dopotutto, è primavera!
Gruppi di persone attraverso i social media si danno appuntamento sulle terrazze delle proprie case e cantano il nostro inno e tante altre canzoni in cui si parla delle cose belle della vita…
Se rispettiamo le regole e rimaniamo a casa riusciremo a sconfiggere e a debellare questo nemico invisibile e tornare alla vita di un tempo: rivedremo amici, familiari e torneremo a scuola…
Quando tutto questo finirà sicuramente la nostra vita non tornerà ad essere quella di prima poiché questa tragedia ci ha dimostrato che la vita è va goduta anche nelle piccole cose e soprattutto è una fortuna averla!