Lontani ma Vicini |  Rubrica a cura dei ragazzi dell’Istituto Sant’Apollinare durante il periodo del coronavirus

Orlanducci Ludovica
Scuola Media

Per i miei prof, i miei amici e i futuri primini

A tutti i professori che mi hanno accompagnato durante il mio percorso di questi tre anni, a chi è rimasto pochi mesi, a chi ci ha lasciato a malincuore, a chi è entrato quasi alla fine e a chi non se n’è mai andato, dico GRAZIE! Vi ringrazio con tutto il cuore per aver reso indimenticabili, divertentissimi e troppo corti questi tre anni. Mi è dispiaciuto moltissimo non aver avuto la possibilità di concludere quest’anno con un saluto di persona, di non aver potuto ringraziare tutti per avermi aiutato a crescere come studente, ma soprattutto come persona. Quante cose mi avete insegnato, dal primo giorno di prima media fino all’ultimo giorno della terza media, tutte con il sorriso. Chi di più, chi di meno è entrato nella mia vita con un peso non indifferente perché mi avete visto da bambina, ma anche da quasi ragazza, mi avete aiutato a crescere e ad affrontare con serenità questa fase della mia vita. Con tutti, seppur in maniera diversa, ho instaurato un rapporto molto bello e so che il prossimo anno non riuscirò a sostituire questi rapporti. Grazie davvero tanto, il prossimo anno verrò a trovarvi: promesso!

Ai primini del prossimo anno, dico questo: ciao, sono una ragazza che quest’anno se ne andrà. Non abbiate paura, timore, timidezza; qualunque prof. vi capiti vi assicuro al 100% che non sarà il vostro nemico. Vi accompagnerà per i prossimi tre anni della vostra vita, i tre anni che vi faranno diventare ragazzi e ragazze. I prof. del Sant’Apollinare sono i migliori che io abbia mai avuto, saranno lì quando ne avrete bisogni, per qualsiasi problema come hanno fatto con me e penso con tutti gli studenti che hanno avuto durante i loro anni di insegnamento (ricordatevi però che non sono le vostre sorelle e i vostri fratelli, qualunque sarà il vostro rapporto con loro, non scordatevi di mostrargli rispetto: loro sono comunque adulti e, specialmente, i vostri professori). Voi entrerete con il vostro bagaglio culturale, con le vostre debolezze, con le vostre sicurezze, con le vostre esperienze, e con il vostro passato; qui, chiunque è il benvenuto: non abbiate paura di mostrare chi siete, di che pasta siete fatti e le vostre qualità. Sicuramente penserete che la vostra scuola elementare sia la migliore scuola in cui voi siate mai stati, è quello che pensavo anche io tre anni fa; pensavo che i miei compagni non erano quelli della IA o della IB, che le mie migliori amiche erano quelle delle elementari e che nessuno avrebbe mai potuto sostituirle. Mi sbagliavo (questa è la mia esperienza): ho scoperto che il cambiamento che temevo come un tornado, alla fine non era poi così male, che le mie nuove compagne di classe non erano streghe, ma che sarebbero diventate la mia seconda famiglia e, per le ragazze SPOILER, i maschi non hanno la peste, anzi: se impari a conoscerli, li adorerai e a volte (non ditelo ai vostri papà) vi staranno più simpatici delle ragazze. Ultima cosa che vi vorrei dire e poi non vi rompo più: imparate a voler bene a TUTTI i vostri compagni/e di classe perché alla fin fine sono la vostra seconda famiglia. Li vedrete quasi tutti i giorni per tre anni e non ci sarà un tasto REWIND che vi faccia tornare indietro alla fine di questa esperienza; ve lo dice una che non ha potuto salutare i suoi migliori amici, le sue migliori amiche, che ha dovuto lasciare relazioni senza un ciao o anche un addio, che ha saltato il mitico campo scuola di terza media con Governatori e la Percolla, e che non ha potuto piangere alla fine dell’anno a causa del cacchio di Coronavirus. Ultimissima cosa che vi scrivo è di divertirvi, di sorridere e anche piangere se ce n’è bisogno: al Sant’Apollinare ci sarà sempre una spalla su cui farlo, non c’è bisogno di essere sempre dei duri. Io, ogni volta che ne ho avuto bisogno, ne ho trovata una.