Auguri Natalizi dalla Scuola Sant’Apollinare

Un caloroso messaggio natalizio dal Preside don Paolo Tammi

Di fronte alla magia dell’albero di Natale, di fronte alle sue luci, al suo pinnacolo rivolto in alto, ai rami del suo albero che ricorda l’Albero della vita desidero salutarvi tutti, ragazzi, genitori, docenti ed ex alunni. Ex alunni particolarmente vivaci in questo 200° di fondazione del sant’Apollinare, che si è cominciato a celebrare il 4 novembre di quest’anno.

Vorrei assicurarvi la mia presenza affettuosa e vigile in questa scuola, che dal 13 settembre ha già conteggiato più di tre mesi di frequenza . Frequenza vivace, come sempre, fantasiosa e seria al tempo stesso, se penso che già abbiamo portato tanti ragazzi a Dublino, a Parigi ,  a Madrid senza ignorare tante piccole uscite anche di poche ore che rendono la didattica sicuramente più piacevole, senza che perda di intensità e di serietà. E lo dico con convinzione, anche con legittimo e non peccaminoso orgoglio di preside, che qui a scuola si sta  bene  e che il patto educativo che abbiamo fatto con tante famiglie ( e sempre di più) stiamo cercando con tutti i mezzi di adempierlo. Ogni tanto ci penso: quanto è importante che un papà e una mamma per non dire dei nonni, siano felici nel sapere che a scuola il  figlio viene seguito, istruito, benvoluto,  accolto, anche nei suoi aspetti più difficili, come sono tutte quelle debolezze anche medicalmente accertate che renderebbero comunque il ragazzo meno veloce degli altri! Ebbene io credo e so che i genitori di queste cose al sant’Apollinare possono stare  certi.

La vicenda storica del Natale in certo senso si ripete. Come Maria e Giuseppe non sapevano dove fermarsi per dare alla luce il figlio così tanti genitori cercano un luogo educativamente e umanamente accogliente per il figlio. Fanno tanti sacrifici per questo e al sant’Apollinare sono molto aiutati a farlo, però – come dico a tutti i genitori che si affacciano – qui i sacrifici vengono abbondantemente ripagati. Nessuno si pente di averli fatti. Non vorrei parlare di consenso ( termine proprio del mondo politico o imprenditoriale) ma parlerei piuttosto di solidarietà, di amicizia, anche di affetto che sono poi quella trama del consenso che ci avvolge sempre e ci permette ( preside docenti personale non docente) di andare avanti con fiducia. Il grande segreto ( non è il segreto di Pulcinella) è essere unanimi tra noi che lavoriamo qui dentro, dirci sempre le cose, essere sinceri e rispettosi dei ruoli reciproci, fare corpo ( questa sì che è una bella espressione) e così le tante persone divisive che esistono al mondo hanno e avranno ben poca presa se volessero fare del male

Esistono persone così. Chi studia e insegna storia sa che gli eventi passati e presenti sono sempre stati segnati non da improvvise circostanze o da inimmaginabili  ideologie venute fuori dal nulla ma incarnate direi da persone cattive, con tutti i corollari della cattiveria: la maldicenza, la falsità, le esagerazioni, l’aggressività, l’inattitudine al dialogo. Ho iniziato l’anno scolastico dovendo dirimere diverse questioni difficili che attenevano alcune a strutture che dovevano essere rinnovate qui a scuola  ma altre a situazioni generate da errori di alunni e genitori fatti credo quasi tutti in buona fede ma forse qualcuno no. Dietro a qualcuno di questi eventi si è nascosta, nemmeno bene,  la malizia di alcune persone . Li ho affrontati, li abbiamo affrontati, abbiamo ascoltato la parola degli esperti, abbiamo ( tanto per far un esempio) realizzato che le diffamazioni e le calunnie informatiche sono un reato, oggi in aumento ma anche proporzionalmente  verificabili e punibili da parte delle autorità, considerati i mezzi di repressione che sono accresciuti. Eppure nessuno qui ha parlato di repressione in questi casi, casomai di sanzione. E ricordo che le sanzioni per essere irrorate devono attenersi a un codice o regolamenti di disciplina ( che esiste in ogni scuola e quindi anche da noi ) e a una decisone presa dagli organi istituzionalmente giusti. Dopo la sanzione ci può essere il perdono e poi la riconciliazione ed entrambi ci sono stati e sempre ci saranno, perché è proprio vero che la vendetta non serve  a nulla. Ringrazio tanto tutti i docenti per la loro pazienza e ringrazio la stra – grande maggioranza dei genitori e degli alunni che sono persone consapevoli, obiettive, oneste e capaci di riconoscere le responsabilità proprie e di tutti

Ciò premesso non posso che dire che le offese che alcuni postano su un profilo ove si può rimanere anonimi mi fanno letteralmente un baffo. Anche perché anonimato vuol dire ampia possibilità che non siano alunni della scuola ma cosiddetti amici , ovviamente imbeccati da altri. Peggio ancora, anonimato significa automaticamente inettitudine, invidia , cervello ridottissimo, assenza di ragione. Pazienza. Quanto vorrei che i genitori , che molti genitori si svegliassero e invece  di delegare tutto alla scuola si mettessero a parlare coi figli, ove possibile o anche solo a indagare sulle loro condotte sempre  più condotte col favore delle tenebre.  Una cosa tra l’altro che mia madre faceva 50 anni fa ( quando andavo al liceo)  senza social, senza GPS, senza potermi  individuare con strumenti informatici ma magari solo appostandosi  dietro la scuola o accollandosi il sacrificio di andare a parlare con tutti i professori spesso o cercando di controllare il più possibile i contatti extra scolastici.  Controllare è un brutto verbo per genitori progressisti? Ma mi facci il piacere, direbbe Totò. Non si può vivere in questa schizofrenia educativa: una società che seleziona molto, specie nel campo del lavoro e una famiglia che permette tutto o crede che il fiorellino cresca senza essere potato. La vita ci ha potati tutti e tante volte ci ha fatto del male. L’educazione è un fatto di cuore ma che lo sia non vuol dire che debba non essere rigida, severa quanto basta, chiara sulle regole e poi senza misura gentile e misericordiosa quando è necessario.

La preside del liceo Mamiani ove è in atto un’occupazione dal 4 dicembre di quest’anno con coraggio ha denunciato questa occupazione come  un’azione illegale e ha diffidato eventuali esterni adulti invitati a partecipare a non entrare a scuola. Stessa cosa ha fatto la preside del Giulio Cesare . Quanto sono cambiati i tempi, quando alcuni presidi e docenti ( io sono abbastanza vecchio per averne personalmente conosciuti tanti) soffiavano sul fuoco della cosiddetta rivolta  e se a parole fingevano di scandalizzarsi non facevano che sostenere  queste azioni che secondo una certa ideologia sono destrutturanti del potere. Quando poi il potere se lo riprendevano a occupazione finita e, a dispetto di tutti i proclami pedagogici, torturavano i poveri studenti  in maniera totalmente anti pedagogica

Sono molto felice di dialogare con voi, sebbene a distanza, per dirvi che l’impegno educativo è una vera gioia per tutti noi qui al sant’Apollinare. Per dirvi che mettiamo il nostro  minuscolo sassolino nella costruzione del futuro dei ragazzi, affinché non ci siano solo meno femminicidi ma meno omicidi, anzi meno violenza verbale o non verbale, meno sopraffazione, affinché edifichiamo  il piano alto dell’affettività ma senza conferenze ( sebbene parole dette bene e buone sono sempre un bonus), bensì vivendo bene quella naturale relazione che i ragazzi, stando a scuola dalle 8 alle 10 ore, imparano bene. Con l’assoluto consenso e determinante corresponsabilità di voi genitori. Noi vogliamo educare alla vita, all’amore per la vita, al rispetto per la vita anche dei meno innocenti.

Vi auguro buon Natale. Maria, la madre di Gesù, era molto silente,  di lei i Vangeli riportano pochissimi interventi. Luca dice che “ conservava tutte queste meditandole nel suo cuore” . In  un silenzio pensante, orante, intelligente. Ve lo auguro di cuore e lo auguro a me.

don Paolo Tammi