Lontani ma Vicini |  Rubrica a cura dei ragazzi dell’Istituto Sant’Apollinare durante il periodo del coronavirus

Pezzano Lavinia
Scuola Media

Lettera ai compagni e ai professori

Cara II media A,
anche quest’anno sta per finire. Sembrava un anno lunghissimo e invece, ci troviamo alla conclusione di un altro anno scolastico. Tra poco, quindi, toccherà a noi fare l’esame di terza media. Questi due anni sono passati velocemente, anche se all’inizio con qualche difficoltà.
Vi ho conosciuto in prima media, quando molti tra voi già si conoscevano. Ero un po’ spiazzata. Eravamo dei mocciosi timidi, ma dopo qualche tempo siamo diventati tutti amici, cantavamo, ballavamo e uscivamo anche insieme.
Quando abbiamo cominciato la seconda media, ci siamo ritrovati tutti cresciuti e con qualcuno sono entrata sempre più in confidenza. Quest’anno abbiamo conosciuto un nuovo professore, il Prof. Gaito, il professore di inglese, un insegnante giovane, anche se tutti i nostri professori sono giovani, e con i suoi modi è riuscito ad essere subito simpatico. Il primo quadrimestre è volato e all’inizio del secondo quadrimestre, quando sembravano ancora molti quattro mesi di scuola, ci siamo imbattuti nel coronavirus. Sono cominciate le lezioni a distanza. Una novità all’inizio piacevole, perché pensavo che almeno potevo non svegliarmi prestissimo, poi dopo due settimane mi sono trovata a trascorrere le giornate sempre di fronte ad un video, anche per incontrare gli amici. Ho capito che in tutte le situazioni ci sono aspetti negativi. La scuola l’ho sempre vissuta con un po’ di tensione, ma in fondo mi mancava. Le vie di mezzo vanno sempre bene. Magari un po’ da casa, ma è bello anche incontrarsi. In più questo virus ha fatto soffrire molte famiglie, ha cambiato le nostre abitudini, ci ha costretto a stare in casa.
Cari amici e cari professori, come tutti sapete in questi anni ho fatto molte assenze, per influenza, per stanchezza, ma soprattutto per ansia. Non sapevo neanche cosa fosse. Mi sentivo in difficoltà, mi vergognavo nei confronti degli altri di non essere all’altezza, ma questo so dirlo ora alla fine della seconda media, grazie a tutti voi. Ancora non so bene come controllarla, ma anche la mia famiglia mi ha aiutato molto. All’inizio avevo paura di essere giudicata e, alla domanda “Ma perché non vieni a scuola? Stai sempre male?”, mi sentivo un macigno addosso, mi sentivo malata e non accettavo di essere vissuta così. Allora, rispondevo che avevo rimesso, che avevo la febbre oppure mal di testa. Spesso era proprio così. Se non avevo dato di stomaco, sentivo di farlo, comunque mi sentivo strana. Con voi professori avrei voluto essere un’alunna modello e invece vedevo che il risultato era opposto. Studiavo, ma sentivo che non sapevo niente e non riuscivo a sopportare l’idea di fare scena muta. Il Prof. Lupinetti si è impegnato molto per rassicurarmi, ma non sempre riuscivo a dimostrargli che mi faceva piacere, quindi ora lo ringrazio. La Prof.ssa Percolla ha cercato di darmi sicurezza. Ha scoperto e mi ha fatto scoprire che poi non cantavo male e mi ha proposto di entrare nel coro della scuola. Ci ha aiutato spesso a capire i valori dell’amicizia e, per farmi divertire, ha dovuto sopportare anche una canzone davvero banale, “leggings”. Ringrazio il Prof. Governatori che è il “papà dei mocciosi”, come lui ci definisce, e tutte le Professoresse e i Professori che sono con noi affettuosi ed esigenti.
A voi tutti, amici miei, grazie per avermi accettato anche con i miei difetti. Speriamo di vederci presto dal vivo.
Buone vacanze a tutti!
Lavinia