Come si racconta una guerra
Marco Damilano ospite del nostro liceo
Una conferenza sul conflitto russo–ucraino riservata ai nostri studenti maturandi
L’ultimo appuntamento degli incontri culturali pensati per gli studenti del nostro Liceo vedrà la partecipazione di un ospite d’eccezione: Marco Damilano, giornalista politico e cronista parlamentare, già direttore del settimanale L’Espresso.
Tema della conferenza, prevista per il 22 aprile prossimo, sarà la guerra in Ucraina, le sue cause, le sue possibili soluzioni.
A più di un mese dallo scoppio della guerra, infatti, molte sono le questioni che richiedono un approfondimento, resosi ancor più necessario alla luce delle sempre più numerose fake news che rischiano di inquinare un punto di vista oggettivo e super partes sul terribile conflitto bellico.
Avvalendoci del prezioso contributo di Damilano indagheremo le radici storiche della rivalità russo-ucraina, ci interrogheremo sulle sanzioni contro la Russia e i loro effetti sulle economie dei Paesi occidentali, rifletteremo sul ruolo dei mass media, divisi fra propaganda e censura, valuteremo l’effettiva efficacia dei corridoi umanitari e il conseguente dramma dei profughi di guerra.
Un focus sarà dedicato anche alla protesta degli artisti che in molte parti del mondo, ricorrendo a linguaggi espressivi diversi, dalla performance alla street art, stanno denunciando il volto atroce del conflitto.
LINK: VEDI FILMATO CONFERENZA
Un argomento interessantissimo, che ci ha coinvolto fin dal primo giorno …. a molti di noi, la questione ci aveva già toccato, ancora prima che scoppiasse il conflitto evidente. E’ importante parlare di questo conflitto come di tutti quelli che hanno afflitto e ancora colpiscono il nostro pianeta e tutte le popolazioni civili, ma anche i giovani, i quali, loro malgrado, vengono coinvolti come militari, con azioni che segneranno la loro intera esistenza se riusciranno ad averne una. E’ importante parlare dei segni prodromici che anticipano le guerre; è necessario ricordare Gesù, Gandhi e tutti i pacifisti che hanno lottato per il cambiamento evitando i conflitti armati. E’ utile stigmatizzare l’ipocrisia di molti governi che foraggiano il commercio delle armi, come se il denaro fosse l’unico e essenziale valore delle nostre esistenze, così come l’orgoglio patriottico sfrenato, quando, invece, i confini tra gli stati sono costruzioni culturali, spesso, decisi a tavolino, senza pensare al bagaglio linguistico e culturale di coloro che, improvvisamente, si trovano da una parte del confine piuttosto che da un’altra, senza averlo deciso e neanche pensato …. dovremmo essere tutti cittadini del mondo, partendo dal rispetto del nostro vicino di banco e delle alterità. Credo che solo l’educazione, invece, così come la cultura, in senso più ampio, rappresentano le uniche forze, senza violenza, che dovrebbero caratterizzare la nostra era, nel rispetto delle generazioni future.
Purtroppo mia figlia frequenta il II anno del liceo classico ma a casa ne parliamo spesso.
Grazie per quello che fate come organizzazione scolastica! Grazie a Marco Damilano che seguo sempre con piacere. Sarebbe interessante rivedere l’incontro registrato.