Brizzi Dominique

Dominique Brizzi

FRANCESE liceo

Se nella maggior parte degli adolescenti La Princesse de Clèves, opera principale di Madame de Lafayette, provoca noia e sbadigli, alla sottoscritta invece suscitò, ormai una ventina di anni fa, un turbinio di emozioni e un amore viscerale nei confronti della letteratura francese.

Il celebre incipit « La magnificence et la galanterie n’ont jamais paru en France avec tant d’éclat que dans les dernières années du règne d’Henri II » è rimasto talmente tanto scolpito nella mia memoria che, da oggetto di studio approfondito si è trasformato in un mestiere. Infatti, da questo amore per il Seicento, ho intrapreso un percorso professionale nell’insegnamento (una laurea, una specializzazione e due dottorati di ricerca) e sono, da qualche anno, professoressa di francese al liceo linguistico dell’Istituto Pontificio Sant’Apollinare.

Da persona bilingue ho avuto l’immensa fortuna di assaporare e sviscerare tutte le sfumature che la quinta lingua parlata al mondo offre quotidianamente ai suoi cittadini.
Sarebbe però riduttivo spiegare l’importanza della lingua di Molière sottolineando unicamente la statistica che 300 milioni di persone nel mondo si esprimono in francese e che quest’ultima sia l’unica lingua parlata, assieme all’inglese, nei cinque continenti. Il francese infatti è spesso considerato come la lingua della cultura. Imparare il francese significa comprendere un universo potenzialmente infinito e soprattutto, apprendere un metodo riflessivo cartesiano fondamentale per diventare un cittadino che sappia interagire col mondo esterno, abbracciare diverse culture, aprirsi al mondo, adattarsi ai problemi e superarli tramite il ragionamento e il rigore scientifico.

È questo il messaggio che mi riprometto di veicolare ogni giorno a lezione ai miei studenti.

Studenti che continuano a guardarmi attoniti, quando arrivo in classe trionfante e sorridente, proponendo loro una nuova problématique per il brano da analizzare.